
E’ lì in vaso da 13 anni, senza manie di protagonismo ma con una personalità ferma e decisa. Le piacciono le coccole e ti ringrazia con un profumo di incenso che ti resta tra le dita, portandoti ad antiche sensazioni di ricordi non tuoi.
Il nome, come tantissime altre parole, ha origine dal greco ed è una fusione dei termini μακρός (macros) = lungo + ρίζα (riza) = radice.
Ha infatti lunghe radici che si elevano verso l’alto (che ricordano delle piccole palme in miniatura) sulla cui cima nascono le foglie e, ancora sopra, quando è tempo, i fiori.
E’ una perenne e sempreverde quindi ha foglie tutto l’anno e i fiori li fa due volte: in primavera e in autunno.
Ma la sua particolarità non risiede tanto nei fiori, comunque bellissimi, quanto nelle foglie… che hanno un profumo particolare, un misto di resina e incenso, caldo e avvolgente.
E’ molto resistente, sopporta il caldo ma anche le basse temperature intorno a 0°.
Non ha mai avuto parassiti e neanche le lumache vanno a trovarla… c’è solo qualche piccolo ragnetto che mette casa nel sottovaso o nelle fessure tra il vaso e la terra.
Non ama troppa acqua, quindi gliene do un pò nel sottovaso solo quando sento il terreno molto secco e quando vedo le foglie un po’ tristi.
La pulizia è semplice e rilassante: togliere le foglie secche e qualche fogliolina ingiallita o malandata.
Le foglie secche sono subito sotto quelle verdi, vengono via con facilità afferrandole all’attaccatura e muovendole leggermente a destra e a sinistra e, nel loro modo di staccarsi, ricordano quelle dei gerani e delle fragole.
L’operazione si può fare anche a mani nude, senza guanti. Anzi… è anche meglio, perchè i fusti, sui quali son attaccate le foglie, non sono radicati in profondità quindi serve sensibilità e delicatezza per evitare di farli venir via dalla terra.
Per lo stesso motivo è meglio fare pulizia quando le foglie son secche e asciutte, perchè si staccano con più facilità rispetto alle foglie umide.







Alla prossima!
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